PS4 – Nioh – Recensione

Disponibile per: PS4, PS5 (remaster), PC.

Nioh è è la risposta di Koei/Tecmo a Dark Souls, ambientato nella mitologia giapponese e una serie di differenze non di poco conto!

Piacere, sono il gemello di Geralt di Rivia
A parte gli scherzi, il protagonista di Nioh è indubbiamente molto simile a Geralt di Rivia, il protagonista della serie The Witcher. Oltretutto non è asiatico, ma “europeo”, seppure dopo il prologo, la storia si sposterà effettivamente nelle terre del Sol Levante, e ci troveremo circondati da personaggi e mitologia del tutto Giapponese e/o asiatica. Il protagonista, a differenza di giochi simili, non è personalizzabile, nonostante la sua caratterizzazione sia abbastanza basilare, e quindi un po’ un’occasione sprecata vista questa scelta “insolita”. Sono più interessanti invece alcuni dei molti protagonisti secondari che incontreremo durante la storia, sia maschili che femminili (e anche divini!). La storia non è accennata, anzi è raccontata anche in modo abbastanza “prolisso”, più che altro perchè non risulta molto interessante da seguire, forse per colpa di una poco capace regia e, come detto, di un cast non proprio eccezionale.

Struttura a missioni
Altra evidente differenza di Nioh rispetto ai “Souls” è di non avere un’unica mappa interconnessa e liberamente esplorabile, ma piuttosto una struttura a “missioni”, ambientate nei vari livelli ed ambientazioni che andremo a sbloccare, e che dovremo ripercorrere anche più volte per completare le nuove missioni che sbloccheremo proseguendo con la trama. Questa scelta comporta molta libertà nel level design, ma rende indubbiamente anche meno affascinante il mondo di gioco e la sua esplorazione, facendoci sentire meno quel senso di appartenenza al mondo di gioco e di scoperta, che si acquisisce quando si ha una mappa unica e la libertà di scoprirla. Ci sono alcune location più riuscite ed altre meno, fortunatamente ci sono anche sempre almeno un paio di percorsi alternativi tra cui scegliere, oltre che molti segreti nascosti da scovare in ogni mappa. Le missioni saranno identificate sia dal tipo “primaria” o “secondaria”, sia dalle ricompense e dal grado di difficoltà. In ogni missione troveremo diversi nemici di diverse dimensioni, e solitamente un boss finale e talvolta anche intermedio, che darà del filo da torcere ulteriore. In ogni caso sarà sempre possibile tramite degli oggetti specifici, evocare qualche altro giocatore per farci dare una mano e sconfiggere i nemici più tosti. Il problema nel livello di difficoltà è che risulta troppo artificioso, con meccaniche talvolta inutilmente punitive, laddove gli scontri risultano in realtà piuttosto facili da risolvere, e sono perlopiù lunghi ed estremamente punitivi al minimo errore, creando quindi una difficoltà più basata sulla mera punizione che sul reale migliorarsi nel gestire gli scontri stessi.

Spiriti, armi bianche e fucili
Nioh è estremamente ricco di contenuti e possibilità di personalizzazione. Intanto abbiamo diverse categorie di armi in cui poterci personalizzare, ognuna delle quali gode di un albero di abilità che ci permette di affinare le nostre tecniche di combattimento. Oltre a queste avremo le armi a lungo raggio (archi e fucili) ed una serie di tecniche ninja e magiche da perfezionare. Come se non bastasse, potremo farci aiutare da degli spiriti guida, i quali ci assegnano dei temporanei bonus di attacco/difesa etc.. a seconda dello spirito selezionato, e che risultano estremamente utili soprattutto durante gli scontri con gli immancabili boss. Oltre a questo non mancano una marea di oggetti ed oggettini, i vari pezzi di armatura e amuleti da far indossare al nostro personaggio per aumentarne le caratteristiche, e gli “amrita”: una sorta di cristallo in grado di farci salire di livello per migliorare le caratteristiche che andranno a forgiare in tutto e per tutto le nostre abilità, qualità e debolezze. Lo stile di combattimento ci concede, per ognuna delle armi, 4 posizioni di combattimento, ognuna con delle caratteristiche peculiari: alta che infligge più danni, bassa che permette di difendersi in modo più efficace a discapito dell’attacco, intermedia “lenta” e “veloce”, sempre con dei malus/bonus ad attacco/velocità e difesa, oltre al fatto che i rami abilità si distinguono anche a seconda della posizione, sarà quindi importante andare a sbloccare le abilità più idonee al nostro stile di combattimento. Il vero difetto del sistema di “loot” adottato, necessario per la struttura a missioni, è che gli “equip” di serie richiedono uno sforzo troppo oneroso per essere ottenuti, in comparazione ai benefici. Così come l’esplorazione dei livelli è utile solo per ottenere oggetti da “rivendere” in cambio di amrita, ma difficilmente si ottiene qualcosa di davvero utile.

Conclusioni
Noih è un gioco molto ricco e longevo, anche troppo, e si scorda per strada quello che ha reso questo genere così amato… che non è difficoltà, ma quel senso di scoperta del mondo di gioco, dei suoi misteriosi personaggi, dei suoi misteri ed il lento migliorarsi durante il nostro percorso in un luogo così ostile, ma affascinante ed interconnesso. Rimane un ottimo titolo che prende una strada diversa e che può solo migliorare nel suo seguito. Inoltre è ricco di contenuti, di possibilità di personalizzare il proprio stile di gioco, di una difficoltà molto meno punitiva (la struttura a “missioni” facilita la possibilità di potenziarsi a dovere).

Voto:80
+ Molto longevo
+ Enorme quantità di armi ed armature, abilità e possibilità di personalizzare il proprio stile di gioco
– Piuttosto facile, a discapito delle apparenze alla lunga è poco stimolante
– La struttura a missioni fa perdere fascino al mondo di gioco e lo rende troppo “loot” dipendente.

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