PS3 – Silent Hill: Homecoming – Retrocensione

Disponibile per: PC, PS3, Xbox360.

Silent Hill: Homecoming sbarca la serie su PS3, cambia il team di sviluppo storico della serie, assegnando tra l’altro ad un team Americano e non più Nipponico il compito di riportare la serie ai fasti iniziali, con la supervisione di alcune figure storiche.

Prima la famiglia
Silent Hill: Homecoming affronta una trama un po’ contorta e diversa dal solito, vede come protagonista Alex Shepherd, che per la prima volta non è uno sprovveduto ma un ex militare, quindi in grado di difendersi con abilità, e la storia affronterà sostanzialmente il suo difficile rapporto con la famiglia, in particolare con il suo piccolo fratello Joshua. L’incipit della storia vede Alex legato ad una barella che viene trasportato in un ospedale sporco ed inquietante, come in un incubo cercherà di fuggire… fino ad incontrare niente meno che Piramyd Head! E già qui si potrebbe fare un appunto su come tale personaggio della serie, sia strettamente legato a James, il protagonista del secondo gioco, e quindi poco sensato che compaia in altri contesti, per quanto sia diventato un icona della serie.

Action Hill
Silent Hill: Homecoming a livello di gameplay la struttura è quella intatta della serie, avremo quindi il nostro protagonista in grado di esplorare le location alla ricerca di oggetti per poter accedere a nuove aree, si troverà di fronte ad una serie di enigmi da risolvere, e nella sua esplorazione dovrà affrontare delle creature che tenteranno di ucciderlo. La telecamera è per la prima volta completamente libera ed in controllo del giocatore, e soprattutto i dialoghi questa volta ci chiederanno di fare delle scelte che andranno a modificare le vicende della storia stessa ed anche sul finale. Ulteriore novità riguarda l’interfaccia e la struttura di gioco, ora avremo dei veri e propri obiettivi, elencati e consultabili nel menù della mappa sotto forma di promemoria, e come già visto in Origins sono stati introdotti alcuni “quick time events” e delle funzioni per cambiare velocemente le armi od utilizzare gli oggetti. Il sistema di combattimento è stato completamente rivisto, ora molto più dinamico e d’azione rispetto al passato. Colpi fatali, schivate, diversa scelta di armi da fuoco ed armi “bianche”… oltre che un IA degli avversari più dinamica e complessa, con avversari anche molto agili. Tutta questa azione fa perdere un po’ il fascino di horror “psicologico” e la sensazione di essere tendenzialmente inermi di fronte alle amenità che circolano per Silent Hill.

Alti e bassi
Silent Hill: Homecoming grazie alla nuova potenza di PS3 offre un dettaglio grafico davvero ottimo di personaggi e mostri, così come l’effetto della luce che crea ombre nel buio è quanto mai efficace. I difetti nella qualità generale della grafica si notano però soprattutto nelle location più luminose, dove texture slavate e piatte prendono il sopravvento. Non mancano inoltre alcuni cali della fluidità di gioco e qualche sporadico bug grafico vero e proprio. Fortunatamente per quanto riguarda il comparto sonoro abbiamo ancora Akira Yamaoka al comando, e si nota.

Conclusioni
Silent Hill: Homecoming tenta di cambiare la serie con un gameplay molto più d’azione che in passato, tuttavia questo gli fa perdere il fascino da survival horror, senza proporre un gameplay abbastanza convincente da poter digerire tale scelta. Graficamente ha alti e bassi, e l’atmosfera di Silent Hill sembra un po’ meno efficace che in passato. Il protagonista è anche meno convincente, la storia è discreta ma ben lontana dall’eccellenza vista nei primi episodi

Voto:70

+ Alcune comode novità mantenute e affinate (utilizzo e selezione oggetti)

+ Storia inquietante anche se non eccellente

– Perso un po’ il fascino della serie

– Nuovo gameplay più action poco convincente

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