PS1 – Alundra – Retrocensione

Disponibile per: PS1.

Alundra esce nel lontano 1997, e se all’apparenza prende forte ispirazione dalla serie Zelda di Nintendo, in realtà si dimostra un titolo molto distante per quanto riguarda i toni cupi e la narrazione, e prende spunto solo in parte dallo stile del gameplay,.

Il mondo dei sogni
Alundra è anche il nome del protagonista, che arrivato naufrago sull’isola di Inoa, si ritrova ospite in un piccolo ed accogliente villaggio, all’apparenza tranquillo, ma in realtà tormentato da una sorta di maledizione, che fa cadere in terribili incubi i suoi abitanti fino ad ucciderli. Ma è proprio qui che Alundra, con l’aiuto di Septimus, scopre di avere il potere di entrare nei sogni delle altre persone, e sfrutta tale potere per liberarli dagli incubi e salvargli la vita. Gli abitanti si mostrano tuttavia grati e diffidenti di fronte ad un tale potere, e così Alundra si troverà a voler scoprire di più su sè stesso e sulla maledizione che aleggia sul villaggio…

Zelda Like?
Alundra prende indubbiamente ispirazione dalla serie 2D di Zelda, tuttavia non è una mera copia, ma ha un suo stile del tutto originale e si “limita” a proporre la sua storia e la sua struttura di gioco prendendo in prestito quelle meccaniche che sono diventate standard e storia grazie alla loro qualità. Il gioco ci propone una mappa da esplorare liberamente, circondata da mostri da sconfiggere, segreti da trovare, ed anche ostacoli superabili solo una volta acquisite le giuste abilità, magari con la necessità di possedere un’arma specifica per superare un enigma. La forza di Alundra risiede anche in un ottimo level design, sempre pronto a mettere a dura prova le abilità del giocatore e risultando sicuramente molto più impegnativo di titoli simili. Il gioco ci permetterà di raccogliere monete da spendere per acquistare oggetti (erbe, vite extra, alcune armi…), inoltre la nostra vita totale è rappresentata da dei “rubini”, che scompaiono ad ogni colpo ricevuto, ed in numero differente a seconda della potenza del colpo stesso. Come armi avremo a disposizione la spada, a corto raggio ma rapida, una palla chiodata, un arco, e così via, ognuna con caratteristiche peculiari, ed in alcuni casi saremo costretti ad usare un arma specifica contro certi avversari. Nel gioco sono sparsi dei punti di salvataggi, solitamente ben posizionati per evitare troppa frustrazione, ma pur sempre con una logica “meno user friendly” di quella che si usa nei titoli di oggi. Non mancano alla fine di ogni dungeon dei boss veri e proprio, ognuno dei quali richiede una specifica strategia per essere sconfitto.

Design Originale
Alundra ha uno stile grafico completamente in 2D (invero c’è qualche effetto speciale che sfrutta il 3D), con un design originale, che innegabilmente strizza sempre l’occhio a sua maestà “Zelda”, tanto che il protagonista ha le orecchie a punta come un elfo(!). Tuttavia, come per il resto, prende la sua strada, e risulta assolutamente originale nel complesso, in particolare perchè ha uno stile molto più cupo e misterioso, verrebbe da dire più adulto. Non si può non nominare la colonna sonora, davvero di ottimo livello e coinvolgente. Un altro elemento molto ben riuscito sono i puzzle, che inizialmente sono abbastanza intuitivi, ma poi si complicano davvero parecchio, richiedendo non poca fatica al giocatore per risolverli, per non parlare del Dungeon finale, il quale è anche fin troppo “complicato” e risulta un po’ frustrante.

Conclusioni
Alundra non è un mero clone di Zelda. Invero prende molto spunto dalla serie “regina”, ma prende anche una strada tutta sua, offrendo un prodotto originale nella storia, con un gameplay molto più impegnativo, un ottimo level design. Se tutti i giochi che prendono ispirazione fossero così, sarebbe da rendere pratica standard.

Voto:90

+ Storia bella ed originale

+ Gameplay stimolante, ed ottimo level design

– Talvolta ci si perde

– In alcuni frangenti è davvero molto difficile

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