PS4 – Red Dead Redemption 2 – Recensione

Disponibile per:PS4, PC, Xbox One

Rockstart torna dopo molti anni da GTA V, sua serie principale, riportando alla luce un altro titolo che ebbe un ottimo successo, ovvero Red Dead Redemption, la loro visione del “vecchio West”, che nonostante abbia un bel 2 nel titolo, è un prequel rispetto agli avvenimenti precedentemente raccontati, ed avrà come protagonista Arthur Morgan.

La banda è tutto quello che conta
In Red Dead Redemption 2, Rockstar racconta la storia di Arthur Morgan e della banda di cui fa parte, prediligendo una storia dove non saremo quasi mai solitari protagonista, ma al contrario la nostra banda sarà sempre al centro dell’attenzione, fulcro principale dell’intera storia, così come i suoi molti componenti e le vicende che li coinvolgeranno. Tutto inizia proprio con noi in mezzo alla neve, alla ricerca di un riparo durante una fuga dalla legge, e rallentati ed infreddoliti dalla tormenta, dobbiamo trovar rifugio non solo ai compagni d’armi, ma anche a donne, anziani e bambini che la compongono.

Vecchio e nuovo West
Red Dead Redemption 2 si colloca in un periodo storico in cui il “selvaggio West” stava pian piano diventando meno selvaggio, dove le bande di criminali avevano vita più dura, dove le prime cittadine industrializzate iniziavano a crescere, e i classici villaggi dei western iniziavano a spopolarsi e perdere di importanza. I cavalli rimangono il primo mezzo di trasporto, ma il treno è oramai una realtà, e inizia insistentemente a parlarsi della automobile, e di tante altre invenzioni che saranno il futuro della civiltà. Non c’è però da temere stranezze, RDR2 è il classico vecchio western, con una spruzzata di “modernità” laddove vedremo i nostri protagonisti visitare la cittadina di Saint Denis, con la sua urbanistica più complessa, ed il suo porto dove troveremo anche un battello attraccato.

La dura vita del fuorilegge
Come da tradizione, Rockstar ha costruito un mondo di gioco enorme e vivo, e soprattutto saremo liberi di giocarlo come meglio crediamo, seguendo pedissequamente la trama principale, svolgendo gli incarichi secondari, oppure perdendoci tra le tantissime attività accessorie tra cui: la pesca, il gioco d’azzardo (poker, black jack, “cinque dita”,…), bere nei saloon o iniziare una rissa, dare la caccia ai ricercati, rapinare una banca, rapinare un treno o una diligenza, aiutare uno sconosciuto, cacciare animali, andare al cinema o a teatro, curare il proprio cavallo o prenderne uno nuovo (o rubarlo), andare dal barbiere o dal sarto, o ancora fare manutenzione delle proprie armi o comprarne di nuove, oppure far un salto all’emporio per acquistare cibo o attrezzature, o fare campeggio e cucinare o preparare intrugli… insomma la quantità di attività da svolgere è immensa.

Un mondo dinamico
Uno degli elementi più impressionanti è il dinamismo del mondo che ci circonda. Aldilà degli eventi scriptati, son molti anche gli eventi più casuali che ci capiterà di incontrare. Un uomo od una donna che chiedono aiuto in mezzo ai boschi perchè morsi da un serpente o perchè derubati da dei banditi (e attenzione che qualcuno fa finta, in realtà ci vorrà poi rapinare…), una rissa improvvisa in un saloon, una rapina in corso (che potremo sventare od ignorare), e soprattutto intervenire in aiuto delle persone ci porterà qualche bonus, infatti incontrandole tempo dopo, queste ci offriranno magari di comprarci qualcosa gratuitamente da un negozio per sdebitarsi. In questo dinamismo entra in gioco anche la natura, con i tantissimi animali differenti che popolano le lande che andremo ad esplorare… dai feroci orsi grizzly, agli alligatori nelle paludi, ai più mansueti cerbiatti e conigli, o alle tante specie di uccelli. Alcuni di questi sono aggressivi, altri no, di tutti potremo però raccogliere le pelli e le carni, per cucinare e per procurarci nuovi abiti. Anche il meteo ed il ciclo giorno/notte sono dinamici, ma hanno un impatto puramente estetico.

Verso il “nuovo mondo”
Come premesso, la storia di Arthur Morgan vede scappare lui e la banda dalla legge, e più volte l’accampamento dei nostri protagonisti vedrà spostarsi in zone differenti. L’accampamento stesso è un fulcro importante della narrazione, infatti qui vedremo svolgersi varie attività giornaliere, troveremo i nostri compagni di viaggio con cui poter scambiare quattro chiacchiere, e passeremo del tempo a festeggiare un colpo ben riuscito, cantando canzoni intorno al fuoco mentre ci scoliamo delle bottiglie di whisky. Potremo inoltre contribuire a migliorarlo utilizzando i nostri fondi personali, portare del cibo, e così via… La trama quindi si dipana vedendo girovagare il nostro gruppo sempre in cerca di un luogo sicuro, e di abbastanza soldi per andarsene lontano abbastanza da sfuggire alla legge.

 

Vivere con calma l’esperienza
Il ritmo di gioco di RDR2 può a volte sembrare lento, ma bisogna comprendere come l’intenzione sia proprio quella di “vivere” la storia di Arthur, in ogni momento, anche in quelli di calma. Si viene spinti ad esplorare anche liberamente il mondo di gioco, di scoprirlo ed ammirarlo, di fare attenzione ai suoi pericoli, e di perdersi nei suoi vizi… comprarsi un vestito, cambiare look, assistere a spettacoli teatrali… l’errore più grande sarebbe quello di giocarlo di corsa limitandosi a seguire la trama principale, perchè il contorno lo rende estremamente speciale, proprio grazie alla cura maniacale che Rockstar e pochi altri hanno il budget, il tempo ed il talento di investire in un prodotto del genere.

Esente da difetti?
No. Penso sia impossibile essere esente da difetti. In questo caso il sistema di controllo è quello più evidente, sia nelle fasi di spostamento, sia nelle fasi di combattimento, qualche volta si deve un po’ faticare per controllare al meglio il protagonista. Un altro difetto è che le armi più grosse vengono lasciate sul cavallo, e bisogno in teoria ogni volta riequipaggiarle quando si scende… talvolta però rimangono addosso al protagonista, altre volte no, e questa genera un po’ di confusione. Potrei tediare con altri difetti di questo genere, ma pare evidente che sono in generale piccole cose, che possono magari irritare o rendere più spigolosa l’esperienza, ma che non inficiano la qualità finale.

Conclusioni
Red Dead Redemption 2 è la creatura quasi perfetta di Rockstar. Ha una quantità di cose da fare impressionante e (per la maggior parte) curate nei dettagli (la caccia, i giochi d’azzardo, il teatro, etc…), racconta una storia in modo quasi impeccabile, con un’ottima evoluzione e presentazione dei suoi protagonisti, ed il tutto contornato da un comparto tecnico impressionante. Offre poi degli scenari davvero splendidi ed un mondo così dinamico come in passato era solo stato promesso tante volte dagli sviluppatori, ma mai si era visto realizzato con una tale cura. Non è solo un gioco western di altissimo livello, ma senza dubbio un gioco che rimarrà nella storia.

Voto:98

+ Ottima storia e personaggi

+ Immenso e dettagliato in ogni sfacettatura

– I comandi a volte risultano un po’ ostici

– Al lancio nessuna modalità Multiplayer (se fosse un difetto…), da valutare quella prevista a breve

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