PS4 – God of War – Recensione

Disponibile per:PS4

God of War è una serie che narra le gesta di Kratos, un guerriero spartano, poi divenuto dio della guerra, che nelle precedenti vicissitudini ha combattuto gli dei dell’Olimpo… ma dopo il misterioso finale del terzo capitolo, Santa Monica sembra ripartire da zero, con un Kratos più vecchio nelle lande dei Vichinghi!

Kratos diventa papà
God of War vede Kratos nei panni di un padre prima di tutto, a differenza dei giochi precedenti dove il tema era la sua furia contro gli dei, qui Kratos appare più calmo, concentrato a pensare a suo figlio, Atreus, con l’obiettivo di farne un uomo. Un compito non facile per Kratos, abituato a stare da solo e agire d’istinto, e qui costretto anche a recuperare un rapporto con un figlio che non vedeva da anni. Ovviamente Kratos si porta sulle spalle un passato molto pesante, e nonostante si sia allontanato così tanto dalle terre natie, questo inveitabilmente lo perseguiterà.

Le terre del Nord
Kratos lascia la Grecia e si ritrova nelle nordiche terre dei Vichingi, dove non mancano le divinità Norrene come Thor ed i suoi fratelli, Odino ed altre divinità a noi meno famose, ma altrettanto affascinanti. Ma quello che prevale sono le splendide location che andremo a visitare: un lago immenso circondato da torri e dimora del “Serpente del Mondo”, un serpente gigante lungo quanto tutto il pianeta, per passare agli inferi, alle terre degli elfi e così via… artisticamente rimane un titolo spettacolare, bellissimo da esplorare. Ci si muove prevalentemente a piedi con Atreus al nostro fianco, ma potremo anche usare una canoa per attraversare i corsi d’acqua, momenti di relax tra una battaglia e l’altra, utile anche per ammirare quanto ci circonda e, da un certo punto della storia in poi, per ascoltare un po’ di leggende Norrene, narrate dal terzo compagno di viaggio che andremo a “reclutare”… elemento molto gradito ed interessante, utile anche a farsi una “cultura” a riguardo.

La furia di sparta
Kratos non ha dimenticato come si combatte, ma abbandonate le fruste dei precedenti giochi, qui utilizza un’ascia magica, che può lanciare e richiamare a piacimento. Oltre all’ascia avremo uno scudo, utile sia per parare gli attacchi che per contrattaccare! Kratos inoltre disponde di un’attacco speciale che si carica dopo un po’ che si combatte, e permette di sprigionare tutta la sua furia. Atreus gli fa da spalla, con arco e frecce, e dovremo noi stessi impartigli gli ordini per attaccare. Atreus inoltre dispone di due diversi tipi di frecce, ognuna con caratteristiche peculiari. Entrambi i protagonisti possono essere potenziati durante l’avventura per migliorare le loro caratteristiche tramite potenziamenti di armi ed armature, acquistando nuove combo o potenziando quelle già in nostro possesso. Per fare ciò, dovremo recarci dai nostri due fabbri di fiducia, Brok e Sindri, due fratelli esperti nell’arte della forgiatura, che hanno avuto qualche battibecco ed ora non lavorano più insieme. Purtroppo questa possibilità di equipaggiare diverse armature ed in generale aver introdotto delle “statistiche” stile rpg nel gioco, non hanno giovato affatto al titolo, anzi risultano una variante piuttosto fastidiosa ed inutile. Infatti gli equipaggiamenti si trovano in giro, quindi crearne appositi (se non quelli più potenti) non ha alcuna utilità, ed in generale giocare con le statistiche cambiando equipaggiamenti, non risulta particolarmente utile, laddove invece cambiare gli attacchi speciali dell’arma a disposizione si rivela molto più determinante per risolvere gli scontri più difficili.

Scontri epici
Kratos e la sua serie sono famosi per gli scontri epici che avvengono tra il protagonista ed i nemici che osano pararsi di fronte al suo cammino… in questo capitolo non mancano gli scontri spettacolari, ma decisamente in minor misure, complice anche la tematica differente che viene affrontata. Inoltre il gioco soffre un po’ di ripetitività per quanto riguarda gli avversari, infatti le orde di nemici da decimare non offrono una grande varietà, seppur sufficente e proponendo per ogni nemico un metodo diverso per affrontarlo in modo efficace. Non mancano gli scontri opzionali con dei nemici d’eccezione, sempre presi dalla cultura Norrena. Ci sono anche delle location opzionali da sbloccare, una dedicata a degli scontri sotto forma di sfide, ad esempio non farsi colpire dai nemici, resistere per diversi minuti senza morire, etc… ed un’altra dalla forma labiritinca, all’interno della quale trovare risorse preziose per forgiare gli equipaggiamenti migliori.

Una gioia per gli occhi
God of War è splendido da vedere, perchè aldilà dei meriti artistici, anche quelli tecnici sono notevoli. Non solo i protagonisti sono realistici e ben fatti, ma anche le location sono assolutamente spettacolari, accompagnate da degli ottimi temi musicali e da un doppiaggio di livello. Anche le animazioni dei nemici e dei protagonisti sono di altissimo livello, così come i dettagli ambientali come la neve, il vento, l’acqua, e la fisica utilizzata a semplice corredo grafico per elementi distruggibili.

Conclusioni
God of War è tecnicamente un titolo splendido da vedere ed ascoltare, divertente da giocare e con una buona longevità! Gli avversari tendono ad essere un po’ ripetitivi, e mancano i tantissimi scontri epici dei precedenti capitoli, ma anche se in minoranza, nel complesso non se ne sente la mancanza, perchè in questo capitolo il tema principale è narrato splendidamente.

Voto:90

+ Tecnicamente ed artisticamente spettacolare

+ Gameplay rinnovato e molto ben fatto

– E’ il primo capitolo di una nuova saga

– Un po’ mancano i molti scontri epici

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