3DS – Phoenix Wright: Spirit of Justice – Recensione

Disponibile per:N3DS.

Capcom non abbandona questa saga nata su Nintendo DS, e arrivata ora al sesto capitolo. Phoenix Wright, il geniale avvocato, accompagnato dai molti comprimari comparsi durante la serie, torna di nuovo su 3DS e come al solito non delude le aspettative.

Una Visual Novel sui processi
Premessa: il gioco è sempre lo stesso, ovvero una sorta di Visual Novel con dei casi da risolvere nei panni dell’avvocato Phoenix Wright (e sottoposti). Il gioco si divide in fasi investigative in cui raccogliere indizi ed informazioni, così da averli a disposizioni nell’altra fase di gioco, il processo, durante il quale dovremo interrogare gli imputati e dimostrare l’innocenza del nostro cliente. Tutto si svolge in modo estremamente lineare, non è possibile mancare indizi, è tuttavia possibile sbagliare durante il processo a mostrare prove o accusare l’imputato alla sbarra, ricevendo una penalità, e dopo troppi errori si otterrà il “game over”, anche se in realtà basterà scegliere di riprovare e si ricomincia esattamente da dove si era giunti prima di perdere il processo.


Squadra vincente non si cambia
I fan potranno apprezzare la vastità del cast proposto in questo capitolo, con praticamente tutti i protagonisti, da Phoenix Wright stesso, ad Apollo, Athena… ad altri personaggi storici della saga come Maya, Pearl, il più recente Blackquill, e anche graditi ritorni senza spoilerare oltre. La sorpresa è incontrare alcuni di questi personaggi finalmente cresciuti ed adulti, e poter apprezzare come sempre il grande carisma che appartiene ai personaggi, sia quelli già conosciuti, sia quelli introdotti nei nuovi casi di questo capitolo. E’ evidente che gran parte del fascino è dato proprio dalla cura che viene messa nel rappresentare gli imputati di ogni caso che andremo ad affrontare, personaggi carismatici e spesso con un doppio volto tutto da svelare, gran merito va anche alla direzione artistica che è sempre in grado di proporre dei design riusciti ed accattivanti.

L’avvocato del diavolo
La trama si dividerà in due parti, una che vedrà Phoenix Wright in Khura’in, paese asiatico che ricorda l’India, in cui scopriremo che gli avvocati difensori non sono per nulla benvoluti, e altri due casi che faranno da spartiacque dalla storia principale, in cui vestiremo i panni di Apollo ed Athena. Il principale avvocato dell’accusa sarà Nahyuta Sahdmadhi, che ritroveremo in quasi tutti i casi, new entry direttamente dal Khura’in, e legata a doppio filo ad uno dei protagonisti della saga, di cui scopriremo il passato fin’ora segreto. I cinque casi, tranne forse uno un po’ più sottotono, sono come al solito narrati splendidamente, pieni zeppi di colpi di scena (qualcuno un po’ forzato) e capovolgimenti dell’ultimo minuto, caratteristica che dona dinamicità al tutto, anche grazie ai classici motivetti sonori che sono chirurgicamente inseriti nei punti chiave dei processi.

Conclusioni
Phoenix Wright sembra non sbagliare un colpo, e nonostante la saga rimanga ancorata alle sue radici di Visual Novel con processi ed investigazioni lineari, riesce sempre a stupire grazie a personaggi riusciti ed accattivanti, storie complesse e casi divertenti da risolvere, ed un cast forte e collaudato, che ad ogni capitolo trova sempre un personaggio nuovo da aggiungere alla lista. Se amate leggere storie di omicidi ed avvocati, e non vi spaventa limitarvi ad ore di lettura intervallate da necessari ragionamenti per risolvere i casi proposti, questa è la saga perfetta.

Voto:90

+ 5 casi, tanta varietà e qualità

+ Processi ben scritti e personaggi divertenti

– In europa distribuito solo in digitale

– Completamente in inglese, nonostante l’ottima traduzione dei primi capitoli per Nintendo DS

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