Final Fantasy VII su PS4, a Square Enix piace far venire infarti…

FF7logo

Siamo al Playstation Experience, ovvero l’evento tanto pubblicizzato da Sony, e sul palco girano vari personaggi famosi, vengono annunciate varie esclusive… poi ad un certo punto si presenta un tizio giapponese di Square Enix, e sullo sfondo nei due mega schermi compare il logo di FFVII.

Pubblico in delirio, chi ha le lacrime agli occhi, chi rimane a bocca aperta, in generale l’accoglienza è più che calorosa.

Ora. E’ anni che su internet, ma anche tramite decine o centinaia di sondaggi, è chiaro che al pubblico una riedizione di FFVII non farebbe schifo… non dico che farebbe un mega successo di vendite, quello chi può dirlo, ma è improbabile che si rivelerebbe un flop.
C’è gente che ha passato anni dietro leggende, finti annunci, smentite, e chi più ne ha più ne metta… ora tu sei Square Enix, e a meno che non vivi fuori dal mondo (e più di un dubbio viene viste le scelte folli degli ultimi anni in fatto di mercato, tolta qualche eccezione), non ti presenti ad un evento del genere, dove la gente è stata caricata di aspettative con la promessa di grandi annunci inaspettati, e mi fai comparire il logo di un gioco tanto amato così.

Cioè a qualcuno deve essere venuto un coccolone, a qualcun’altro sarà andato di traverso il boccone e avrà rischiato di morire soffocato… c’è gente che avrà tirato un urlo svegliando il vicino… per cosa?

Dialogo rivisitato del tizio giappo sul palco: “Bella gente, so che amate questo gioco, so che internet ce lo chiede da sempre, so che tutti lo vogliono, perciò sono venuto qui oggi apposta, perchè sicuramente vedendomi arrivare ad un evento del genere con tanto di doppio megaschermo col logo di FFVII, sarei un coglione a dirvi che in realtà si tratta del solito gioco PSONE che tutti conoscete… e infatti non è così! E’ FFVII in versione Steam, uscito su PC qualche mese fa, con i trofei e la possibilità di usare i trucchi!”

Chi è morto per infarto è morto invano, chi si è soffocato pure… continuiamo ad attendere o perdiamo le speranze?

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