PS4/PSVITA – Darkest Dungeon – Recensione

Disponibile per:PS4, PSVITA, XBox One, PC, Switch, iOS

Darkest Dungeon è un cosiddetto “roguelike” a turni, sviluppato dagli indie Red Hook Studios, in cui dovremo preparare i nostri avventurieri ad affrontare il Darkest Dungeon!

Estirpare il male
Gotico, horror, malato, oscuro, tutti aggettivi che vanno a braccetto con Darkest Dungeon. Il gioco ci darà il compito di far crescere un folto gruppo di avventurieri, facendogli affrontare vari luoghi infestati dal male, allo scopo di estirpare il male da questi luoghi, trovando anche utili manufatti, compensi in denaro, armi e quant’altro possa essere utile per proseguire con le spedizioni successive. La struttura di gioco ci mette a disposizione quindi un villaggio in cui amministrare il nostro piccolo esercito e prepararlo ad affrontare l’oscurità. Il gioco ha uno stile gotico e medievale, con tendenza a far sembrare tutto particolarmente oscuro e malato.

Sanità mentale
La particolarità del gioco è che ogni personaggio è diverso da un altro, anche se appartiene alla stessa classe. Avrà infatti abilità differenti, così come caratteristiche caratteriale come magari essere degli ubriaconi, dei giocatori d’azzardo, dei solitari, dei timorati di dio e così via… perciò ogni personaggio va trattato in un certo modo, ed inserito in gruppi di viaggio appropriati perchè possa dare il meglio di sè durante le spedizioni. Nel villaggio oltre al classico negozio di equipaggiamenti, avremo un bar, una prigione ed una chiesa, ognuno dei quali utile per far riprendere i nostri avventureri dopo la discesa in uno delle miriadi di quest disponibili, infatti ogni personaggio godrà di una statistica dedicata alla sanità mentale, la quale andrà tenuta in grande considerazione! Infatti se salirà troppo, il personaggio inizierà ad avere comportamenti di puro panico, acquisirà dei malus permanenti, e potrà persino rivoltarsi contro il resto del gruppo.

Discesa negli inferi
Ogni spedizione ha una durata, corta/media/lunga, la quale presuppone di doversi preparare ad essa nel modo corretto, portandosi dietro la giusta quantità di scorte di torce per non rimanere al buio, così come vettovaglie per non morire di fame, oppure di bende, antidoti etc… nelle spedizioni più lunghe sarà possibile creare dei falò all’interno del dungeon, così da far riposare in modo più efficace i nostri guerrieri, e permettergli di acquisire qualche bonus temporaneo in modo da affrontare il resto del viaggio. Ogni spedizione ha inoltre un’obiettivo da completare prima di poter uscire dal dungeon, se usciremo prima infatti pagheremo pegno con altri malus o peggio…

Battaglie strategiche
Ogni scontro è estremamente importante e strategico, anche contro i nemici apparentemente più innoqui si possono subire pesanti danni che possono mettere a rischio la spedizione stessa. E’ importantissimo scegliere di comporre un gruppo di spedizione equilibrato, con qualcuno in grado di colpire gli avversari con vigore, magari anche da lontano, ma soprattutto qualcuno in grado di curare i nostri compagni e/o indebolire i nostri avversari con malefici, intrugli alchemici e così via. Non manca un’ottima varietà di classi disponibili, dal classico gladiatore, al guerriero con scudo e spada, allo scienziato, al guerriero della fede, e così via… La difficoltà di gioco è indubbiamente calibrata verso l’alto, ma dopo aver preso la mano non sarà troppo difficile affrontare la maggior parte delle sfide, se non per qualche scontro particolarmente ostico che potrebbe davvero mettere in serie difficoltà la nostra partita, infatti se un personaggio muore è perso per sempre, così come i faticosi progressi che abbiamo fatto per renderlo indispensabile fino a quel momento

Un incubo portatile
Darkest Dungeon ha anche una versione PSVITA in crossbuy e crossplay! Da un lato è un’ottima cosa, e il cross-save è veramente comodissimo, in pochi secondi salviamo nel cloud dalla PS4 e riprendiamo la partita su PSVITA (o viceversa), il problema arriva quando dobbiamo controllare l’interfaccia di gioco. E’è nato su pc per essere giocato con il mouse, e si vede… nonostante gli sforzi di assegnare i comandi ad ogni menù di gioco, è indubbiamente macchinoso da gestire, e spesso ci troveremo in difficoltà per capire cosa dobbiamo premere per fare una determinata azione… ammetto che ho scoperto dell’esistenza alcune finestre anche dopo qualche ora di gioco! Su PSVITA la situazione è ancora peggiore, infatti a fronte di meno tasti disponibili, gli sviluppatori hanno avuto la pessima idea di utilizzare il touch posteriore della console, rendendo anche stressante tenere in mano la stessa, per paura di cliccare il touch posteriore involontariamente ed eseguire azioni indesiderate!

Conclusioni
Darkest Dungeon è uno strategico-rougelike davvero ben fatto e divertente, difficile ma non frustrante, con un’ambientazione gotica-medievale particolarmente oscura. Il gioco è estremamente longevo e rigiocabile, peccato solo per dei controlli dell’interfaccia davvero scomodi da utilizzare.

Voto:80

+ Tanti contenuti e buona varietà di approccio

+ Ottima atmosfera, e gameplay molto profondo

– E’decisamente complesso ed impegnativo, non per tutti

– Controllare l’interfaccia è un incubo

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