PS4/PSVITA – Uncanny Valley- Recensione

Disponibile per: PS4, PSVITA, Xbox One, PC, Switch

Uncanny Valley è un adventure dai toni molto cupi, il cui protagonista soffre di incubi notturni, e si trova a fare la guardia notturna in una palazzina di uffici apparentemente abbandonata.

Uncanny Valley
Il titolo cita, non a caso, una teoria di un ricercatore giapponese, secondo cui (semplificando molto) il rapporto di confidenza e convivenza tra esseri umani e robot è positivo fintanto che questi ultimi non raggiungono uno stato di “perfezione” nella loro rappresentazione dell’essere umano, tale da diventare “inquietanti” all’occhio dell’uomo, e percepiti come una minaccia.



Tra incubi e realtà
La nostra avventura inizia con un incubo, e non sarà l’ultimo a cui assisteremo durante l’avventura, ma oltre ad essere inquietanti, questi incubi servono a raccontare il disagio del protagonista, la cui storia andremo a scoprire un poco alla volta, anche e soprattutto a seconda di come riusciremo a proseguire nella storia. Uncanny Valley infatti si “plasma” intorno alle nostre azioni, la storia di questo palazzo a cui faremo la guardia, è completamente nelle nostre mani, e la scopriremo solo se saremo abbastanza curiosi da visitarlo interamente. La narrativa ha un ruolo fondamentale, la storia viene raccontata con due modalità, ovvero con i classici dialoghi con gli altri due protagonisti, la signora Eve, che si occupa dell’albergo in cui alloggeremo, e lo scorbutico Buck, l’altra guardia incaricata di pattugliare la palazzina; e con gli indizi che raccoglieremo in giro per l’edificio, leggendo mail sui computer sparsi negli uffici, raccogliendo cassette audio e vhs video, o anche semplicemente vedendo coi nostri occhi cosa si nasconde nei sotterranei dell’edificio.

Esplorazione e puzzle
Il gioco è scandito dalle giornate, ognuna delle quali andremo a vivere solo per la parte notturna. Ci svegliamo nella nostra stanza d’albergo, ci dirigiamo al nostro posto di lavoro, e sfruttiamo tutti i 7 minuti che simulano la nottata per girare e scoprire qualcosa di più sul luogo che siamo incaricati di tenere sotto controllo da eventuali intrusi. Durante ogni giorno ci saranno degli eventi unici, ma raccogliendo alcuni oggetti sparsi in giro, potremo prendere l’iniziativa noi stessi, ad esempio sfruttando un oggetto per sfondare le porte, un registratore per ascoltare le cassette trovate in giro, o una carta magnetica per accedere alle zone “proibite” del palazzo. Azione non ce n’è, sostituita da qualche fase stealth, infatti i pericoli è consigliabile evitarli, anche se ad onor del vero un’arma è ottenibile nel gioco, se saremo in grado di trovarla. Gli enigmi sono tutti molto intuitivi ma abbastanza vari, e a seconda di come svolgeremo la nostra avventura, verremo premiati con risultati leggermente diversi, che aiutano a comprendere meglio l’intera vicenda.

Una storia mutevole
La promessa degli sviluppatori era che la storia si sarebbe plasmata intorno a noi, ed è in parte così. Il filo principale rimane, ci sono alcune varianti nei dialoghi e negli avvenimenti a seconda di alcune nostre azioni, ed è quindi consigliato rigiocare il titolo più volte in modo da poter vedere tutto ciò che serve a rendere più chiara l’oscura vicenda che avvolge questo luogo ed il nostro protagonista. Anche i finali sono molteplici, e portano anche a conclusioni curiose e macabre. Per completare il gioco basta un’ora scarsa una volta che si sa come muoversi, ma alla prima partita si possono contare tranquillamente un paio d’ore, oppure addirittura meno se incapperemo in uno dei finali più brevi.

Pixel
Graficamente Uncanny Valley usa la tecnica della pixel art, con uno stile originale, che risulta estremamente gradevole e ben definito, sia su PS4 che su PSVITA, dove il gioco non incontra problemi tecnici di alcun tipo. Da segnalare un sistema di salvataggio completamente automatico, che costringe il giocatore a non poter ricaricare dopo eventuali scelte “sbagliate”, ma considerata la brevità del titolo e lo scopo dello stesso, è un sistema che funziona a dovere. A livello sonoro è un titolo che non impressiona particolarmente ma che fa il suo dovere.

Conclusioni
Uncanny Valley è un’avventura grafica horror piuttosto originale, che usa una narrativa intelligente, che aiuta anch’essa a costruire un’atmosfera misteriosa ed opprimente, sempre tesa e oscura. Il gameplay è limitato a qualche puzzle e sezione stealth, ma la riogiocabilità generale è garantita dal sistema mutevole della storia stessa.

Voto:70

+ Narrativa e atmosfera interessanti

+ Piacevole da rigiocare

– Breve e un po’ noioso ripetere ogni volta l’inizio del gioco

– Gameplay un po’ troppo ridotto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.