3DS – Bravely Second: End Layer – Recensione

Disponibile per:N3DS

Bravely Second: End Layer è il seguito diretto di Bravely Default, uscito sempre su 3DS, e ci porta a due anni dopo le vicende del primo capitolo

Facce conosciute
A parte i due nuovi protagonisti, ovvero Yew e Magnolia, il resto del cast, compresi molti degli antagonisti, è praticamente lo stesso del passato. Edea, Tiz, Agnès… ma anche i vari cattivi come il mago rosso, il mago bianco e così via… tutti fanno il loro ritorno, con l’aggiunta di qualche nuovo personaggio e di conseguenza classe da ottenere, e chiaramente gli antagonisti principali di questa nuova avventura. Se da un lato è apprezzabile avere una certa continuità essendo un seguito diretto, dall’altro si sarebbe apprezzato uno sforzo in più perlomeno dalla parte dei cattivi (nonostante c’è da dire qualche new entry è davvero ben riuscita) e delle ambientazioni.

Default e Brave!
Rimane intatto l’ottimo gameplay vista in precedenza, che basandosi sui vecchi classici combattimenti a turni degli jrpg, svecchia la formula sia con le dinamiche del default e del brave (ovvero l’accumulare turni per poi poter avere più comandi da impartire in un turno solo), sia mantenendo le varie opzioni per velocizzare i combattimenti, decidere se si vuole incontrare nemici casualmente sulla mappa, o se eliminare completamente gli incontri casuali (magari per esplorare con più calma un dungeon), e così via…

Personalizzazione all’ennesima potenza
Come per lo stile dei più vecchi Final Fantasy, o dei recenti in versione MMORPG, le classi a disposizione per personalizzare il nostro party sono davvero molte, ben 30! Ogni classe ha delle sue peculiarità specifiche, e come in passato sarà possibile poi avere due classi attive allo stesso tempo, più altre abilità acquisite da attribuire ai nostri personaggi. Questo permette davvero tantissime combinazioni, alcune fin troppo devastanti, ma in generale garantisce la possibilità di godersi il gioco nel modo che più ci diverte. Per citarne qualcuna abbiamo i classici maghi bianco e nero che sfruttano magie di difesa e offesa, il versatile mago rosso che mescola le due abilità, il sacerdote che usa potenti incantesimi di cura, il cavaliere nero che si nutre dei danni subiti per rispedirli al mittente moltiplicati, il monaco che ama combattere a mani nude, il ranger con il suo fido arco, il mago del tempo e l’astrologo, per passare dal guerriero, al ninja evasivo e così via…

L’arte(?) del riciclo
Come detto è un seguito diretto, e si svolge quindi negli stessi luoghi… sono ridotte all’osso le novità in questo senso. Forse un po’ di pigrizia o un budget più limitato, o la volontà di sfornare questo seguito in tempi non troppo lunghi, di fatto non aspettatevi grandi novità. Anche la qualità grafica è rimasta la medesima, con sfondi un po’ troppo sgranati ma con un’efficacia notevole dell’effetto 3D (per chi mai lo usasse), e modelli in 3D molto piacevoli da vedere, dove ogni arma ha un suo modello specifico riprodotto durante i combattimenti, mentre l’abbigliamento rimane legato alla classe scelta, ma è personalizzato per ogni membro del gruppo. Ritornano anche i dialoghi secondari, di tanto in tanto infatti comparirà un’icona per segnalarceli, e premendo il tasto indicato assisteremo a delle simpatiche scenette tra i protagonisti.

Un classico
L’avventura si svolge come i classici jrpg del passato. Avremo varie città da esplorare, che fanno anche da punti di raccolta per i negozi di oggetti, armi, armature e magie… luoghi inoltre dove scambiare quattro chiacchiere con gli abitanti, e solitamente proseguire con la storia. Usciti dalle città ci sarà una “world map” in cui muoversi in miniatura, inizialmente a piedi, e poi con mezzi migliori tra cui una zattera, una nave, ed infine un mezzo volante. Avremo inoltre a disposizione su uno schermo del 3DS una mappa con segnati i luoghi dove dirigerci per proseguire con la missione principale (in arancio) e con le missioni secondarie (in azzurro).

Conclusioni
Bravely Second: End Layer è un buon seguito, che non osa oltre quanto già visto in precedenza, ma evita qualche caduta di stile (chi si ricorda il dover rigiocare il titolo più e più volte per vedere il vero finale?). Una formula già ottima in precedenza, raffinata in alcuni dettagli.

Voto:85

+ E’ un more of the same, ma perlomeno ben fatto

+ Lo stile di gioco è personalizzabile al massimo

– E’ un more of the same…

– Ci si poteva sforzare di riciclare meno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.