PS3 – Nier – Recensione

Disponibile per:PS3, Xbox 360

Anno 2049

Estate del 2049, una bufera di neve avvolge quella che sembra una Tokyo abbandonata ed in rovina, dove un padre cerca di proteggere la figlia da degli strani mostri chiamati Shade, e allo stesso tempo cerca un modo per farla guarire dalla sua malattia…

Così inizia Nier, e dopo un piccolo tutorial ed un salto temporale di ben 1312 anni(!) ci porta a prendere il controllo del protagonista della storia, un personaggio dal nome personalizzabile (non ha un nome di default, dovremo darglielo noi), padre di una ragazzina affetta dalla Black Scrawl, una strana malattia che sta decimando la popolazione umana, ormai regredita ad una tecnologia medievale e che stenta a sopravvivere anche per colpa degli attacchi sempre più insistenti dei misteriosi Shade

L’amore per una figlia

In questa insolita veste di padre, ci troveremo a guidare il protagonista nei vari luoghi che circondano il nostro villaggio, e presto verremo in contatto con Grimoire Weiss, uno dei coprotagonisti, particolarmente importante in quanto questo “libro volante” ci metterà a disposizione gli attacchi magici e insieme a Kainè ed Emil, farà parte del gruppo che ci accompagnerà fino alla fine della storia. Il nostro compito principale sarà quello di trovare una cura per la figlia, ma da metà gioco il nostro obbiettivo cambierà con la trama che si renderà molto più interessante e incomincerà ad approfondire i personaggi ed il mondo di gioco!

Action o Jrpg?

Oramai è difficile racchiudere un videogame in un genere unico, in ogni caso se da un lato il sistema di combattimento, seppur semplice, è sicuramente action, le statistiche, le quest e la piccola personalizzazione del personaggio, giusto la compravendita e la modifica delle armi che vengono divise in: lance, spade pesanti e spade leggere, lo rendono anche a buona ragione un gioco di ruolo. Per la maggior parte del gioco ci ritroveremo a correre per le varie location a svolgere i vari compiti assegnatoci dai personaggi in giro per le città, o se seguiamo la trama a svolgere i compiti necessari a proseguire con la nostra ricerca… all’inizio saremo da soli per poi essere accompagnati dai due co-protagonisti Kainè ed Emil, che ci daranno man forte durante i combattimenti (ma senza esagerare), e la cosa divertente è che non sono degli elementi passivi, ma durante i viaggi spesso i vari protagonisti scambieranno quattro chiacchiere su vari aspetti, rivelando così elementi interessandi ai fini di comprendere meglio i protagonisti o gli avvenimenti senza spezzare il ritmo del gioco!

I combattimenti risultano sempre piuttosto veloci e mai stancanti, anche contro i boss che sono caratterizzati da personali punti deboli, anche se alla fine non avrete grandi difficoltà ad abbatterli nonostante le loro dimensioni.

Horror, sparatutto, splatter, hack&slash?

Per chi non è nuovo al mondo dei videogames, non potrà non notare le tantissime citazioni che il team Cavia ha inserito nell’avventura!

Ad esempio la villa dove incontreremo Emil, riprende palesemente la villa del primo Resident Evil (con tanto di ragni), i sotterranei mettono una visuale dall’alto che ricorda lo stile degli hack&slash e dove ritroveremo anche delle card e passaggi segreti in stile Metal Gear Solid, o ancora molti nemici e boss quando attaccano, sparano delle palline di energia in gran quantità, ricordando molto da vicino i pattern di attacco degli sparatutto a scorrimento da sala giochi (per intenderci quelli con gli aerei et simili).

Insomma l’originalità non manca, così anche come la varietà, perchè spesso proprio grazie ai cambi di inquadratura, la struttura di gioco sembra quasi mutare e ci costringe ad approcci che la rendono sempre fresca e divertente, proponendo anche qualche simpatica sezione con dei puzzle da risolvere!

Non mancano inoltre ben due veri e proprio minigiochi, quello della pesca e quello del giardinaggio, entrambi utili per racimolare denaro ed elementi utili al proseguimento del gioco!

Ma non è tutto oro quel che luccica…

Purtroppo il lato grafico del gioco è appena sufficiente, a parte i rallentamenti in fasi particolarmente concitate, è proprio la mancanza di dettaglio a lasciare un pò con l’amaro in bocca, il tutto è però salvato da una direzione artistica davvero ottima e dai modelli poligonali dei personaggi che, quando inquadrati da vicino, sono più che buoni, e dalla realizzazione di alcune location, come la città di Facade, davvero piacevoli.

La trama è per buona metà del gioco molto evanescente, e solo verso la fine vengono a galla i vari risvolti, inoltre solo finendolo almeno una seconda volta avremo una visuale completa della vicenda che merita di essere scoperta fino in fondo, perchè è a suo modo piacevole e ben narrata.

Altro “difetto” è la mancata localizzazione in italiano, e in questo caso è un problema per chi non mastica la lingua inglese, perchè ci sono anche delle sezioni interamente scritte (e scritte molto bene, quindi è anche un peccato non comprenderle a dovere) dove viene narrata in punti cardine la storia, e in altri senza una comprensione adeguata non si è in grado di proseguire (a meno di uso di guide), quindi armatevi di dizionario e pazienza o decidetevi ad imparare l’inglese!

Note di merito

Ciò in cui oggettivamente il gioco spicca in assoluto è la colonna sonora. Tralasciando il doppiaggio che è sicuramente di buona fattura, sono le musiche a farla da padrone, sotto la direzine dello studio MoNACA, dirette da Keiichi Okabe. Molti sono le splendide tracce vocali, ma anche quelle semplicemente strumentali sono davvero ispirate e orecchiabili. Non stupitevi quindi se vi capiterà di preferire viaggiare a piedi da un luogo all’altro, piuttosto che usare i mezzi veloci, solo per poter essere accompagnati dalle musiche di sottofondo.

 

Conclusioni

Nier non è un titolo da non perdere, magari non vi lascerà a bocca aperta per la qualità grafica, nè per il gameplay (tecnicamente un pò piatto), tuttavia oltre ad una colonna sonora davvero unica, ha quello stile, quella voglia di divertire e proporre qualcosa di diverso, che purtroppo un pò è andata persa negli ultimi anni, e quindi merita un’occasione.

VOTO:80

+ Colonna Sonora davvero ispirata

+ Trama piacevole e con più finali per approfondirla

+ Gran varietà di approcci al gameplay

Gioco solo in inglese

– Non particolarmente difficile anche a difficoltà elevata

– Poca personalizzazione del personaggio

 

 

 

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