PS4 – Infamous: Second Son – Recensione

Disponibile per: PS4.

Infamous: Second Son è il terzo capitolo della serie creata da Sucker Punch, avviene diversi anni dopo i fatti del secondo capitolo della serie, ma di fatto si presenta come quasi come un reboot dell’universo di gioco, con nuovo protagonista, nuova città e nuova storia. E’ stato regalato con il Playstation Plus del mese di Settembre 2017!

Piacere, Delsin
Vestiremo i panni di Delsin, un giovane ragazzo di una comunità Indiana alle porte di Seattle, un po’ ribelle e nel fiore della gioventù. La sua storia come conduit (o bio-terrorista) è l’incipit di tutta la vicenda, infatti acquisiremo i poteri poco dopo l’inizio del gioco, e da lì inizierà la nostra avventura con lo scopo di aiutare i membri della nostra “tribù”. Come da tradizione potremo scegliere una inclinazione malvagia o buona, ponendoci di fronte alla prima delle quattro scelte morali principali del gioco sin dall’inizio. La nostra spalla principale sarà il fratello di Delsin, un poliziotto di nome Reggie, che abituato a considerare i conduit delle persone cattive e pericolose, si troverà a vederli da un punto di vista differente ora che il fratello è diventato suo malgrado uno di loro.

Fuoco, Neon, ma niente più fulmini
Inizieremo con un solo potere, quello legato al “fumo” ed al “fuoco”, con cui potremo sferrare diversi tipi di attacchi, o sfruttare le potenzialità per muoverci velocemente o attraverso condotti d’aria e quant’altro. Tramite un ramo di abilità avremo la possibilità di potenziare i nostri poteri ed acquisirne di nuovi, ma per farlo dovremo raccogliere in giro per la città dei frammenti luminosi. Col proseguire della storia andremo ad acquisire altri poteri, intercambiabili liberamente a patto di trovare una “fonte” di questi ultimi intorno a noi… ad esempio del fumo o delle insegne al neon, per passare ai poteri corrispondenti. La varietà di poteri e le loro caratteristiche è buona, ad esempio il potere del fumo è decisamente di tipo offensivo, mentre i neon ci permettono spostamenti più agili e veloci, al costo di una minore potenza di fuoco… gli altri due poteri (di cui sbloccabile solo una volta completata la storia) presentano altre caratteristiche, ma li ho trovati meno riusciti ed accattivanti. Avremo a disposizione un attacco fisico, un attacco debole a distanza, un attacco a distanza più potente caricabile, un attacco a “consumo” come dei proiettili più potenti, e poi attacchi leggermente diversi per ogni potere. Inoltre avremo un attacco speciale caricabile eseguendo azioni buone/cattive a seconda del nostro allineamento, che una volta pronto permetterà di sferrare una sorta di super attacco molto potente.

Svolazzando per Seattle
Il gioco si svolge in una ipotetica Seattle, divisa in due quartieri principali divisi dal mare e raggiungibile tramite dei ponti solo da un certo punto dell’avventura. La libertà del giocatore è buona, potremo infatti proseguire con la storia, metterci a raccogliere i collezionabili (tutti comodamente segnati sulla mappa), liberare le zone dal PUD (il reparto anti bio terroristi), inseguire dei ricercati, fare dei murales da veri ribelli (evviva), o scorazzare liberamente seminando il caos, o aiutando persone in difficoltà. Svolazzare e muoversi per la città risulta fluido e ben realizzato, è quindi un piacere muoversi per gli ambienti, anche se a livello di panorami ci sarà pochissima varietà, anzi quasi nulla visto che saremo per tutta l’avventura sempre a Seattle, ed anche il ciclo giorno/notte non esiste, ma avviene automaticamente in alcune fasi della storia. Graficamente nonostante sia un titolo d’uscita della PS4 si difende molto bene, pur non raggiungendo certi livelli di dettaglio sui personaggi visti in giochi più recenti, il colpo d’occhio generale, la pulizia dell’immagine e gli effetti grafici, sono tutti estremamente ben realizzati, e l’ottimo photo mode a disposizione permette di scattare degli screenshot davvero spettacolari, inoltre il gioco non ha davvero mai un rallentamento.

Doppiaggio che fatica
Insomma qui proprio non ci siamo… il gioco è completamente doppiato in italiano, e premesso che non è tremendo, non si può dire che sia nient’altro più che sufficiente. Sicuramente la “piattezza” dei protagonisti non aiuta, ma in generale si è sentito molto di meglio in questo campo… le scene di intermezzo inoltre presentano una recitazione anch’essa decente ma non eccezionale, e “purtroppo” una volta abituati a standard altissimi di altre produzioni (Uncharted Ndr.) si tende a notare più facilmente questi dettagli, sia per le animazioni facciali che quelle corporee.

Conclusioni
Infamous: Second Son è stato un ottimo titolo di lancio, e ancora oggi risulta godibile. Paga una storia davvero poco interessante, dei personaggi poco carismatici, ed un gameplay un po’ troppo semplice, salvato dalla possibilità di sfruttare diversi tipi di poteri. Un action divertente ma senza troppe pretese. Graficamente ottimo e appagante, farà la gioia di chi ama il photo mode per scattare screenshot spettacolari.

Voto:80

+ Ottima grafica e gameplay semplice ed immediato

+ Pur limitato, si può giocare da buoni e da cattivi

– Storia banale e personaggi poco carismatici

– Un po’ ripetitivo, poca varietà di situazioni

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