Playstation VR: Anteprima

playstationVR

Ho avuto la possibilità di provare il nuovo Playstation VR, il visore della Sony per la realtà virtuale su PS4.

Prima di provarlo avevo molte domande: sarà comodo? Può provocare la nausea giocarci? Come si presentano graficamente i giochi? Vale il suo prezzo?

Ho avuto modo di provare 4 giochi completamente differenti, ed ecco le mie impressioni.

La comodità del visore

Anche se è un aspetto puramente funzionale, è a dir poco fondamentale visto che dovremo tenerlo in testa per tutta la durata di gioco. Sin dalla prima volta che l’ho indossato il visore è risultato estremamente comodo e facile da regolare. Una volta indossato sulla testa si può regolare lo schermo del visore con un apposito tasto per avvicinarlo od allontanarlo, ed una volta regolato anche in verticale, si può stringere per bloccarlo bene sulla testa. Il comfort è davvero perfetto, morbidissimo e leggerissimo, non ci si accorge neanche di averlo in testa. Personalmente l’ho provato con gli occhiali indossati, e posso confermare che non sono un problema. Piuttosto fondamentali un paio di cuffie di qualità decente da accoppiare al visore per aumentare l’immersività.

Qualità dello schermo e dell’effetto 3D

Chiunque per la prima volta si affaccia a questa nuova tecnologia ha la curiosità di capire quanto questa riesca davvero a simulare una realtà virtuale. Partiamo dalla qualità dello schermo. Se non appena inizia l’esperienza si tende a notare il “reticolo” dello schermo, non appena inizia il gioco bastano pochi secondi per non notare più nulla, e l’immagine rimane pulita. L’immersività fa il resto con le giuste condizioni: stanza con luci non troppo forti e pochi rumori forti attorno, o un buon paio di cuffie. Per davvero una volta iniziata l’esperienza ci si isola quanto basta per godersi tutto l’intrattenimento, e l’effetto di profondità ricreato è davvero notevole, niente a che vedere con la precedente tecnologia del 3D, e la possibilità di girare a piacimento la testa in ogni direzione, con una responsività assolutamente perfetta del visore, rendono il tutto affascinante.

psvr milano

Panic Room: Until Dawn Rush of Blood

Il primo gioco che mi è stato proposto è stato Until Dawn Rush of Blood, giocato nella “Panic Room”, ovvero una stanza dedicata per non avere nessun disturbo e al buio. Il gioco ha un’atmosfera horror, e si presenta come uno sparatutto su rotaie, giocabile inoltre con due Playstation Move, uno per ogni mano. Questo gioco in particolare riesce davvero a creare l’illusione di essere là dentro, grazie al fatto che vedremo anche gambe e braccia (virtuali), e al fatto che siamo seduti anche nel gioco stesso su una sorta di carrello da miniera su rotaie. Graficamente il titolo è più che buono, gioca molto su luci ed ombre, anche se personalmente non mi ha mai impressionato. Notevole invece l’effetto montagna russa, infatti quando il percorso si fa particolarmente veloce e tortuoso non sono mancate un po’ di vertigini, e l’effetto è stato tremendamente divertente!

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Vr Worlds: Ocean Descent

La seconda demo è puramente visiva. L’interazione è ridotta a zero, e ci si limita a guardare quel che succede attorno. In pratica si viene ingabbiati (virtualmente eh! 🙂 ) e poi fatti scendere nelle profondità marine. Pesci, mante e ovviamente uno squalo bianco, ci faranno visita mentre scenderemo nelle profondità marine. Anche questo graficamente si difende bene, peccato per un po’ di effetto aliasing troppo accentuato sulla gabbia, e per l’interattività completamente assente.

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Driveclub VR

Munito di postazione con volante e pedali per aumentare l’immersività, sono stato subito avvisato che il gioco poteva provocare un po’ di nausea e di avvisare in caso di necessità di terminare la demo prima del tempo. Mettiamo subito in chiaro che la grafica non è ai livelli del gioco “non VR”, tuttavia il gioco è comunque gradevole graficamente e assolutamente fluido. Sicuramente pedali e volante aiutano a rendere l’esperienza più divertente, ma devo ammettere che questa è l’unica demo ad avermi provocato la nausea. Al secondo giro l’effetto era parecchio fastidioso, ma ho tenuto duro e ho concluso la gara con un secondo posto tutto sommato soddisfacente. In questo caso son rimasto abbastanza deluso, sia per il fatto che sembra quasi scontato che possa provocare problemi (e in effetti io li ho avuti), sia perchè l’ho trovato meno divertente degli altri, forse perchè è un’esperienza più classica e meno originale.

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Battlezone

Questo titolo è il perfetto esempio che non serve una grafica fotorealistica per sfruttare come si deve questa tecnologia del VR. A comando di un carro armato in un mondo digitale e stilizzato, lo scopo è distruggere gli altri carri armati, le torrette e navicelle che cercheranno di attaccarci da tutte le parti. Nonostante il gioco sia estremamente dinamico e veloce, richiedendo spostamenti in tutte le direzioni ed anche lateralmente, non ho mai avuto nessun problema di nausea o vertigini, e l’esperienza finale è stata davvero molto positiva. In questo caso si usava un normale Pad PS4 per giocare, ma per come è pensato il gioco non era assolutamente un elemento negativo nell’esperienza.

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Quanto hai giocato in totale?

Circa 50 minuti totali di gioco, con poca pausa tra un’esperienza e l’altra. L’effetto finale è stato un po’ di rincoglionimento, ma tutto sommato tornato alla luce del sole tutto è tornato alla normalità. Inoltre come detto Driveclub Vr non ha aiutato (speriamo la versione finale sia migliore da questo punto di visto, perchè sennò sarebbe davvero un peccato. Inoltre non è detto che a tutti faccia lo stesso effetto).
Come prima esperienza quindi, nonostante la buona quantità di minuti, direi che non è andata male.

Conclusioni: vale il prezzo del biglietto?

Il prezzo del biglietto intanto chiariamo che è 399€ (visore) + (69€?) telecamera + 2 Move (opzionali a 39€ l’uno) per l’esperienza completa. Certo ci si potrebbe aggiungere un paio di cuffie di alta qualità volendo.

Se la domanda è sull’effetto VR, la risposta è sì. L’effetto c’è. E’ ben realizzato e divertente.

Finirà in una bolla di sapone? Eh questo è difficile dirlo… la mia impressione è che gli sviluppatori non devono cadere nell’errore di adattare il modo di giocare classico e pensare il visore come un semplice schermo. Per fare un esempio uno dei giochi in uscita insieme al visore, Robinson:The Journey, sarebbe perfetto da giocare col Move, ed invece si usa un Pad… il che temo limiterà di parecchio l’immersività. E invece bisogna che gli sviluppatori abbiano più coraggio sia nell’utilizzare tutto l’hardware a disposizione (magari con possibilità di scelta per chi non lo possiede), sia nel rendere originali i contenuti.

Quindi io qui lo dico, speriamo negli sviluppatori Indie o in qualche “genio” stile Kojima.

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