Shadow of Mordor, quando riciclare è bene anche nei videogiochi!

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L’Ombra di Mordor è uno di quei titoli che si rivelano delle piccole sorprese, e che dimostrano come non è necessariamente male “riciclare” delle idee e delle meccaniche già viste, se accompagnate da delle novità interessanti. In questo caso mescolando la dinamicità delle esplorazioni di Assassin’s Creed, e il bel sistema di combattimento visto nella serie Arkham di Batman.

E l’aggiunta? E’ il sistema “nemesis”, che con la scusa di dover affrontare l’esercito di orchi di Sauron, che nel contesto del gioco si sta riformando proprio in vista del suo ritorno, propone una vera e propria “piramide” di potere dove vedremo gli orchi passare di rango spontaneamente o per mano nostra (aiutati da noi, o magari perchè ci hanno sconfitto in un combattimento).
Il sistema si rivela davvero simpatico, soprattutto in alcune occasioni, come quando incontreremo un orco precedentemente sconfitto, se magari bruciato avrà delle bende che lo ricoprono, se colpito da una freccia al volto avrà una placca che copre la parte ferita, e così via… il tutto condito da simpatici commenti degli orchi stessi, che si ricorderanno bene di noi, soprattutto se ci avranno precedentemente sconfitto, nel qual caso non perderanno l’occasione di sbeffeggiarci.

Intendiamoci, siamo ben lontani da un capolavoro, ma il gioco è indubbiamente divertente, grazie appunto alla capacità di pescare elementi già rodati da altri titoli, condirli con una novità ludicamente apprezzabile, e facendosi forza di un’ambientazione come quella del Signore degli Anelli.

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